Fiv e FeLv: linee guida 2020 AAFP Feline Retrovirus Management

Sono state pubblicate le nuove linee guida 2020 dall’’AAFP (American Association  Feline Practitioners) riguardo alla corretta gestione e diagnosi  delle due principali retrovirosi feline – Fiv – Feline Immunodeficiency Virus e FeLv- Feline Leukemya Virus.

Queste linee guida sono un update di quelle del 2008, e rappresentano lo stato dell’arte sulla patogenesi , diagnosi e terapia ad oggi conosciute.

La Fiv e la FeLv sono due delle principali malattie infettive del gatto diffuse in tutto il mondo, alle quali sono correlate  numerose situazioni cliniche che hanno un’importante impatto sulla qualità e longevità del paziente felino. Sebbene in molti paesi siano disponibili i vaccini per entrambe le malattie (in Italia il vaccino per la FIV non è commercializzato, ndr) il target principale rimane l’identificazione e l’isolamento dei soggetti positivi per prevenire nuove infezioni, perché un protocollo terapeutico efficace non è attualmente disponibile.

La FeLv può avere sia una trasmissione verticale ( da madre infetta ai cuccioli) e sia orizzontale, attraverso fluidi corporei (inclusi saliva, secrezioni nasali, urine e feci) e sangue; è descritta una maggiore suscettibilità all’infezione nei gattini giovani, mentre i gatti adulti sembrano avere minore sensibilità. I sintomi clinici sono variabili spesso le forme più aggressive sono legate a forme leucemiche o linfomi.

La Fiv raramente viene trasmessa per via verticale, più frequente la via orizzontale, tramite ferite da morso e accoppiamento. Anche alla Fiv sono ascritti diversi segni clinici, soprattutto legati a sindromi da immunodeficienza, e  legate a infezioni secondarie. La FIV ha una progressione più lenta e il gatto può non manifestare sintomi per anni.

Conoscere la patogenesi è fondamentale per identificare tramite test appropriati i soggetti infetti e prevenire le infezioni.

I test rapidi disponibili sono di due tipi (anche se spesso accorpati in un unico kit- immunocromatografico o Elisa) per la Fiv si ricercano gli anticorpi mentre per la FeLv l’antigene virale, e rappresentano un test di screening da effettuare in qualsiasi gatto di ogni età prima di essere introdotto con altri gatti. Sarà poi compito del clinico l’interpretazione del test e quando, come e se approfondire con tecniche di diagnostica molecolare (PCR o IFAT) su siero o midollo.

Le linee guida danno indicazioni  anche sulla gestione dei gatti FeLV+, ovviamente i gatti infetti vanno sterilizzati per evitare lotte  morsi e accoppiamenti, e i gatti conviventi vanno vaccinati (ogni anno quelli ad alto rischio e  ogni 3 anni- dopo il primo richiamo annuale- quelli a basso rischio). Sempre le stesse indicano di testare sempre prima della vaccinazione della FeLV, che può essere fatta dalle 8 settimane in poi.

Per quanto riguarda la FIV, secondo gli autori, un gatto sieropositivo  sterilizzato e asintomatico (no scolo nasale o secrezioni salivari) può convivere con gatti sieronegativi ad eccezione che non si feriscano mordendosi, se queste condizioni non sono possibili il gatto sieropositivo andrebbe isolato, non essendo diponibile in italia il vaccino.

Per quanto riguarda la terapia al momento non esiste un protocollo efficace, e la stessa si basa su farmaci antivirali con diversi protocolli, ma l’unica arma efficace è isolare gli animali infetti e prevenire l’infezione.

Per tutti gli approfondimenti con schemi molto esplicativi vi invitiamo a leggere le linee guida sul sito dell’AAFP, molto chiare e complete.

https://catvets.com/guidelines/practice-guidelines/retrovirus-management-guidelines